Tarciso Merati detto Coccolone
piccola biografia dell'artista
Tarcisio Merati nasce a Bonate Sopra in provincia di Bergamo, il 27 maggio 1934. La sua è una famiglia di artigiani. La madre a tempo perso fa anche la sagrestana per la chiesa presso la quale vive.
Nell 'estate del 1959 viene ricoverato per la prima volta nell' ospedale psichiatrico di Bergamo. La cartella clinica recita: "Sindrome dissociativa, schizofrenia"; più tardi: "Psicosi in ritardo mentale". Entra ed esce dal manicomio più volte.
Negli anni seguenti, dal 1974 al 1984, le cartelle cliniche non registrano nessun cambiamento sostanziale. Eppure è avvenuta una grande novità. In una nota clinica del 23 luglio 1983 si può leggere: "Discretamente pulito, anche nel reparto e all 'atelier, disegna quadri piuttosto astratti". E sono quegli gli anni più attivi e probabilmente più interessanti nella produzione artistica di Merati. Il suo "Blaue Reiter" galoppa incessantemente nella seconda metà degli anni 70.
Il tutto avviene nell 'ormai mitico Atelier o reparto ergoterapico dell 'ospedale psichiatrico bergamasco gestito per tutta la sua durata da Amilcare Cristini, che sarà e rimarrà fino alla fine il suo amico e referente più importante e forse (data la medesima passione per la pittura) il suo involontario iniziatore all 'amore per i pennelli e i colori. Cristini avrà anche il merito significativo di non interagire ne condizionare il particolare estro dell 'artista Merati, limitandosi ad osservarne incuriosito ed attento il suo sviluppo. Non dimentichiamoci che "Coccolone" artisteggia anche con le parole e con la musica. Anzi all 'epoca egli era più famoso, ed in qualche verso "ricercato" proprio per la meravigliosa eccentricità del suo linguaggio, e delle sue incomprensibili ma geniali performance dialettiche. La musica da lui suonata (specialmente sullo scordato pianoforte dell 'atelier) aveva invece caratteristiche ossessive e mimimaliste.
Nel campo artistico i suoi soggetti sono spesso ripetuti in una serialità convulsa. quasi sempre sono delle Story Toy (da qui il nome del nostro sito) giocattolini astratti come le note machinette trombette, o aeroplanino sliurino e scaleno. Per non parlare degli innumerevoli uccellini sul nidino, le pigne e i cactus.
Nel 1983, con frequenti permessi, e poi nel 1984, illimitatamente viene liberato dall 'obbligo di rimanere all 'ospedale. Di conseguenza deve lasciare l' atelier e la sua attività artistica si interrompe, Merati smette di dipingere . Tornato a casa sotto la responsabilità della sorella che può ora disporre della pensione di Tarcisio e, che invece di esaltare, immiserisce il suo talento artistico costringendolo ad un lavoro ingrato e ripetitivo: l' assemblaggio delle ruote di modelli d' automobile, migliaia al giorno al prezzo di una lira.
Ma lui vuole tornare il più presto possibile all 'atelier di Cristini, nel frattempo reso triste dall 'assenza dello spettacolare "giullare". Nel 1991 Tarcisio si trasferisce in una casa di riposo vicino al vecchio ospedale, dove c'è ancora l' atelier (che nel frattempo ha cambiato di nuovo per la terza volta la sua sede) , che egli riprende a frequentare. Ma il ritmo è ormai più stanco, più lento. Il suo "blaue reiter" ha smesso di correre. Nel 1993, grande avvenimento: gli viene organizzata la sua prima mostra al Teatro Sociale di Bergamo. Nel 2006 una seconda mostra ancora più importante al palazzo della ragione nella bella città alta di Bergamo. Tarcisio trascorre serenamente gli ultimi anni della sua vita. Il 22 ottobre 1995 muore per un tumore al polmone.
.